L'idea di business in sintesi

A seguito dell’analisi basata sulla proiezione di un piano di business relativo al format iniziale, sono emerse criticità legate a due fattori sostanziali:

– l’entità d’investimento in relazione alla tipologia di attività;
– la limitata capacità di assorbimento di mansioni interne da parte della componente societaria.

Sulla base della proiezione finanziaria e delle criticità emerse ne conseguono infatti due effetti principali: i tempi lunghi di ammortamento dell’investimento iniziale ed una scarsa presenza di gestione e controllo da parte della società che provocherebbe una tendenza di subordinazione e interdipendenza verso le figure professionali dipendenti.

Abbiamo quindi avanzato l’ipotesi di cambiare format, non più legato ad un’idea di investimento finalizzato alla creazione di lavoro e sviluppo di professionalità nel settore ristorativo, bensì ad un investimento più leggero e poggiato su di un concept come prodotto. La vendita di un’idea a sostituzione della vendita del prodotto come fine ultimo. Il prodotto gastronomico risulta essere lo strumento attraverso il quale vendere il vero prodotto, ovvero il messaggio di mercato, l’acquisizione di status, l’etica aziendale. In questo caso la gestione delle procedure può essere ridotta e standardizzata, facilmente replicabile e slegata da particolari figure professionali di spessore nella creazione del prodotto.

Rimangono le linee guida iniziali, i temi principali come fondamenta del concept:

– brandizzazione; o tema green;

– tema social;

– tema “bio”;

– smart mobility – delivery /take away; o digitalizzazione;

– Reduce Food Waste – food saving.

 

Concept: Dove e quando vuoi, su misura per te.

 

Mission: offrire un servizio di ristorazione a pranzo/cena dove ogni pasto sia bilanciato alle necessità dei nostri consumatori. Piatti di qualità pensati da un esperto nutrizionista e consegnati a lavoro o a casa in breve tempo (max 20/30 minuti).

 

Vision: allontanarsi dall’idea di pranzo “pesante” e favorire il concetto di pranzo su misura. Costruire rapporti e relazioni con consumatori/aziende e offrire un’esperienza semplice ma di qualità.

 

Valori: utilizzare prodotti di qualità pensati e pesati da un esperto. Ridurre gli sprechi alimentari con partnership strutturate e ridurre il consumo di materiali non riciclabili a favore di materiali biodegradabili.

IL TEAM E L'ORGANIZZAZIONE

I SOGGETTI SOCIETARI E LE FIGURE PROFESSIONALI:

Tipologia Societaria: Società di capitali composta da n.3 soci (di cui 1 amministratore).

Quote: 33,3% cad.

Profilo giuridico: Società a Responsabilità Limitata (S.R.L.) con capitale sociale pari a 10.000 (di cui 2.500 da versare alla costituzione). Il capitale sociale può essere utilizzato per gli investimenti di avviamento dell’attività.

Ruoli compagine societaria: 1 amministratore e socio /33,3%; 2 soci /33,3%;

 

STAFF:

“Effetto” catena di montaggio funzionale. Standardizzazione delle procedure.

Consulenza per strutturazione del prodotto/ creazione menù: individuare una consulenza che possa interpretare il format nello sviluppo del prodotto rispettando le condizioni di mercato e di produzione.

Riders:
Formazione e brandizzazione. Il rider non è un semplice addetto alle consegne, è un “venditore”, un “nuovo cameriere”, l’unico contatto che avrà il cliente con la società. Deve rappresentare la filosofia aziendale.

Manager: gestione logistica e capacità manageriali elevate.

Gestione mediatica: web agency/ consulente esterno

Gestione marketing

Gestione amministrativa, progettuale, sicurezza sul lavoro: ARA Consulting

 


ANALISI DI MERCATO

L’OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

Prodotto:

– Proposte di menu bilanciate in base all’apporto calorico necessario;

– Menù a rotazione (cambio settimanale – mensile e in base alla stagionalità dei prodotti > favorire fidelizzazione e returning customers).

– Proporre ad aziende/società vicine possibilità di lunch delivery;

– Prenota il tuo pranzo entro le 10.00 e ricevilo in orario (possibilità di scontistiche); o Vendita di una filosofia del prodotto.

Strategia iniziale:

– Collaborazione con i servizi già esistenti di delivery (Glovo, Deliveroo, Uber Eats, Just Eat) Benefici: visibilità, facile implementazione

– Acquisto di N. mezzi di trasporto(motorini  elettrici o similare) al fine di favorire visibilità del marchio (logo, divise)

– Servizio delivery only, pranzo e cena (+aperitivo)

 

Comunicazione:

 

Sito web:

– pagina di introduzione con possibilità di visualizzare menu, inserimento di pochi contenuti (video-preparazioni, foto). Loghi dei servizi di delivery utilizzati.

Pagine social (FB/Instagram):

– da utilizzare come strumento di comunicazione principale. Contenuti sul prodotto finale (menu), ma anche materie prime (es. pomodorini acquistati da, uova allevate da…solo nel caso in cui si vadano a selezionare piccole imprese di produzione). Contenuti legati ad una corretta alimentazione (es. come non appesantirsi troppo nella pausa pranzo).

– Contenuti in evidenza es. Menu e video-preparazioni

– Sponsorizzazione geolocalizzata (Municipio III) tramite Facebook for Business

– Comunicazione pre-lancio: ipotesi > trovare “influencer” di settore e non consegnare gratuitamente dei pasti (ri-condivisione di stories/foto per word of mouth).

– Storytelling post-lancio: predisporre in ogni packaging dei flyers che raccontino il piatto selezionato, i suoi valori nutrizionali e il metodo di preparazione. 

– L’ANALISI DELLA CONCORRENZA

– IL TARGET DI RIFERIMENTO

– IL MERCATO POTENZIALE

– GLI OBIETTIVI DI VENDITA

 

ASPETTI TECNICI

I FABBISOGNI E LE CRITICITÀ DI OGNI TAPPA

 
Per ciascuna tappa descritta in precedenza, è necessario evidenziare i relativi investimenti (macchinari, attrezzature, beni immateriali, ecc.), le risorse umane e le risorse economiche necessarie, nonché identificare le principali criticità da affrontare.
 
 

CARATTERISTICHE STRUTTURALI

 
Per l’apertura di un ristorante a Roma occorre far riferimento alla Comunale 35/2010 che ha introdotto una serie di novità in materia. In particolare, l’art. 9 
 
Delibera del Consiglio

Prevede quelle che devono essere le caratteristiche strutturali del locale, come la superficie minima necessaria per le zone dedicate alla somministrazione e alla manipolazione degli alimenti, alla cucina e ai servizi. I locali devono inoltre rientrare in tutti i parametri edilizi previsti dal regolamento. Basti ricordare che se nel locale è presente una cucina, il locale in cui avviene la manipolazione degli alimenti non può avere una superficie di almeno 16 mq, mentre se non c’è la cucina sono sufficienti 8 mq.

 

REQUISITI DI LEGGE

 
– Essere maggiorenni
 

– Aver frequentato e ottenuto il certificato del corso SAB (prima veniva chiamato REC),

somministrazione di alimenti e bevande;

– Esercitare o avere esercitato per almeno due anni, anche se non continuativi, attività

nel settore della ristorazione o comunque nell’ambito della somministrazione. In questo

caso è sufficiente anche aver lavorato come dipendente;

– Essere in possesso almeno di un diploma di scuola superiore dove, nel corso di studio,

siano state previste materie riguardanti il commercio e/o la preparazione di alimenti.

I requisiti di cui sopra devono essere autocertificati allo Sportello Unico delle Imprese, attraverso la modulistica messa a disposizione dalle camere di Commercio.

https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF40337

SUAP ROMA CAPITALE

 

 

REQUISITI DI PUBBLICO ESERCIZIO

 
– Requisiti urbanistici ed edilizi: si verifichi che il locale scelto rispetti i vincoli paesaggistici e storici. Il locale deve avere una metratura idonea e disporre di servizi igienici accessibili anche dai clienti portatori di handicap;
 

– Destinazione d’uso: sebbene non sia obbligatorio, sarebbe preferibile che la destinazione d’uso del locale sia di tipo commerciale;

– Requisiti tecnici in materia di sicurezza sul lavoro e di idoneità sanitaria o Manuale HACCP: trattamento di cibi e bevande

(gli ultimi due punti sono spiegati nella Scheda A_Allegato.01) Aspetti fiscali legati all’apertura

– P.IVA. Attenzione alla forma giuridica;

– Iscrizione INPS e INAIL

– Presentazione della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) da presentare in comune;

– DIA Sanitaria si tratta di una dichiarazione da allegare alla SCIA, ma destinata alla ASL.

In particolare occorre allegare la planimetria del ristorante che mostra le caratteristiche dei vari locali, nonché una relazione in cui si spieghi in modo dettagliato come avverrà il ciclo produttivo.

– Comunicazione unica da inviare alla Camera di Commercio della provincia;

–  Licenza commerciale (se prendete in affitto un locale già adibito ad esercizio ve la fornirà il conduttore);

–  Iscrizione al CONAI

– Comunicazione all’Agenzia delle dogane per la vendita o la somministrazione di alcolici; o Autorizzazione rilasciata dal comune per esporre l’insegna;

–  Diritti SIAE se nel locale viene diffusa musica.

–  Emissioni di fumi: il Regolamento d’igiene della città di Roma prevede l’obbligo di munirsi di una canna fumaria autonoma che aspiri i fumi provenienti dalla cottura dei cibi. In particolare, il Municipio I non concederà nuove autorizzazioni a locali sprovvisti di canna fumaria.

Nel caso di emissioni scarsamente rilevanti, basta presentare alla città metropolitana una dichiarazione di attività in deroga, ai sensi dell’art. 272, D.Lgs 152/2006.

 

 

ALTRI REQUISITI NON-OPZIONALI

 
– Oltre a tutti i dati personali del richiedente, nella S.C.I.A. occorre fornire tutti i dati relativi alla sussistenza dei requisiti strutturali del locale, nonché il rispetto dei criteri di qualità. Per quanto attiene a quest’ultimo dato occorre sapere che Roma è stata suddivisa in 3 aree (A, B, C) e a seconda della zona di appartenenza occorre avere un punteggio minimo di qualità. Per stabilire questo punteggio si fa riferimento a una serie di criteri che attengono alla professionalità del titolare e degli addetti al servizio di somministrazione (personale qualificato), alla qualità del servizio e alle caratteristiche del locale.
– Infine, se si vuole esercitare la propria attività anche all’esterno dei locali, occorre presentare una richiesta di autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico.

ELENCO GENERALE DEI PRINCIPALI ADEMPIMENTI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

> Nome Azienda: “non esistente

Tipologia: Ristorante take away con delivery

N. Dipendenti: “non conosciuto”

*In funzione dei dati trasmessi, abbiamo elaborato l’elenco dei corsi e dei principali adempimenti previsti dal D.lgs n. 81/08 come modificato dal D.lgs n. 106/09 per le attività di ristorazione.

 

Corsi di formazione e documenti obbligatori

 
> N.x Corso Haccp Online (erogabile online)
 
> N.1 Documento Valutazione Rischi (erogabile online)
 
> N.1 Corso Rspp datore di lavoro rischio basso (erogabile online)
 
> N.x Formazione lavoratori rischio basso (Parte generale + specifica) (erogabile online)
 
> N.1 Corso di formazione RLS (erogabile online)

Per il Corso di RLS se il CCNL della persona che sarà designata RLS prevede la formazione e-learning è possibile svolere il corso di Formazione RLS (32 ore) online; 

> N.1 Manuale HACCP rilegato.

> N.1 Corso antincendio (obbligatorio in aula, da aggiornare ogni 3 anni).

> N.1 Corso primo soccorso (obbligatorio in aula, da aggiornare ogni 3 anni).

 

Nomina delle Figure Principali della Sicurezza

 
1. Nomina un medico competente per il servizio di sorveglianza sanitaria nella tua azienda. 
Ricorda di far effettuare le visite iniziali e periodiche ai tuoi dipendenti.
 
2. Dopo l’elezione del RLS ricordati di inviare il suo nominativo all’Inail annualmente.
Ricorda che è possibile affidare tali compiti ad un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale o RLST.
 
3. Nomina gli addetti alle emergenze antincendio e primo soccorso.
Ricorda che a seconda delle caratteristiche della tua azienda puoi ricoprire tu stesso questi ruoli.
 
4. In caso di nomina di Dirigente o Preposto ricorda di redigere l’atto di delega.
Ricorda di indicare in esso tutti gli obblighi oggetto della delega e le relative responsabilità.
 
 

 

Attrezzature, dotazioni e presidi obbligatori

 
1. Assicurati di aver installato in azienda i Dispositivi di Protezione Collettiva adeguati. 
Es.: corrimano delle scale, ponteggi, messa a terra, aspiratori ecc.
 
2. Fornisci i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati ai tuoi dipendenti.
Fai firmare ai tuoi dipendenti il verbale di consegna dei DPI e istruiscili sull’utilizzo degli stessi.
 
3. Disponi un estintore da kg 6 con classi di spegnimento 34A – 144 BC per ogni 150 mq e per ogni piano, assicurandoti che siano ben visibili e che la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore non sia superiore a 30 metri.
 
4. Disponi una cassetta medica di primo soccorso, assicurandoti che i presidi in essa contenuti siano proporzionati al numero di persone presenti nella tua azienda (vedi D.M. 388 del 15 luglio 2003).
 
 

 

Controlli e verifiche obbligatorie

 
1. Verifica che le attrezzature che utilizzi siano conformi alla normativa vigente, abbiano la marcatura CE e che ognuna di esse abbia le istruzioni d’uso, il libretto di manutenzione periodica e le omologazioni necessarie al corretto funzionamento delle stesse.
 
2. Verifica se la tua azienda necessita di un certificato di prevenzione incendi. Per informazioni puoi rivolgerti al Comando provinciale dei vigili del fuoco.
 
3. Assicurati che la tua azienda abbia gli impianti correttamente funzionanti e installati a regola d’arte, e che l’impianto di messa a terra sia periodicamente verificato.
 
4. Assicurati che i tuoi dipendenti applichino tutte le misure di sicurezza previste.
 
5. Assicurati che solo i lavoratori con una formazione adeguata accedendo alle aree esposte a rischio specifico.
 
 

 

Adempimenti Haccp

 
1. Provvedi a compilare con regolarità le schede di autocontrollo.
 
2. Provvedi a formare il personale sulle tematiche dell’Haccp tramite opportuni corsi.
 
3. Provvedi a formare il personale sugli allergeni e sulla loro presenza nelle pietanze servite.
 
4. Nomina un Responsabile a cui la clientela può rivolgersi per informazioni in materia di allergeni.
 
5. Predisponi una tabella informativa sugli allergeni da esporre in un luogo ben visibile alla clientela.
 
6. Assicurati che sul tuo menù gli allergeni siano adeguatamente indicati. 
 
 
 

Consigli e buone pratiche

 
Provvedi alla formazione dei tuoi lavoratori entro 60 giorni dalla loro assunzione o effettua una riunione periodica con i tuoi dipendenti a tema sicurezza sul lavoro. (obbligatorio per aziende con più di 15 dipendenti).
 
Ricorda di custodire in azienda tutta la documentazione relativa agli impianti.
 
Ricorda di custodire in azienda tutta la documentazione relativa alla nomina e alla formazione dei soggetti partecipi alla sicurezza aziendale.
 
Aggiorna il DVR in occasione di significative modifiche che alterino la sicurezza sul lavoro, in ogni caso è buona pratica procedere all’aggiornamento annuale.
 
Assicurati che i presidi contenuti nella cassetta di primo soccorso non siano scaduti o mancanti, se lo sono sostituiscili.
 
Ricordati di comunicare all’INAIL i dati relativi agli eventuali infortuni sul lavoro.
 

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